I dati da soli non bastano più. Ciò che conta è cosa riusciamo a farne: non si tratta solo di raccogliere informazioni, ma di saperle collegare, proteggere, interpretare e mettere a valore.
Ecco qualche spunto pratico da cui partire.
Dall’informazione alla direzione
Essere un’azienda predittiva non significa “sapere tutto prima”, ma prepararsi a decidere meglio, con maggiore consapevolezza, prima degli altri.
Per farlo, servono strumenti giusti, integrati tra loro, e una cultura del dato diffusa.
Ecco alcuni esempi di soluzioni e strategie che possono fare la differenza.
ERP + MES: la base solida del dato nelle manifatture
Ogni decisione aziendale efficace parte da una base solida: dati affidabili, aggiornati e accessibili. Ma troppo spesso le informazioni restano sparse tra fogli Excel, sistemi non comunicanti o processi manuali difficili da tracciare.
Per costruire una vera cultura del dato, servono strumenti che parlino tra loro e restituiscano una visione completa e coerente dell’azienda, soprattutto in ambito produttivo. È qui che entra in gioco l’integrazione tra ERP (Enterprise Resource Planning) e MES (Manufacturing Execution System).
L’ERP gestisce i processi amministrativi, finanziari e logistici. Il MES si occupa della produzione, monitorando ciò che accade in fabbrica in tempo reale. Quando questi due mondi si incontrano, l’azienda guadagna controllo, reattività e capacità di analisi.
Un ERP moderno, integrato con un sistema MES, permette di:
- centralizzare le informazioni aziendali, evitando dati frammentati su file Excel;
- mappare la produzione in tempo reale, intervenendo su ritardi, fermi e inefficienze;
- ottenere indicatori concreti su costi, tempi e performance.
La strategia vincente: collegare ERP, MES e schedulatore per passare dalla pianificazione statica a una gestione realmente operativa.
Business Intelligence e KPI: leggere i numeri con intelligenza.
La Business Intelligence (BI) è l’insieme di strumenti e processi che aiutano a trasformare i dati grezzi in informazioni utili, attraverso dashboard, report e indicatori chiave. Non è solo una questione tecnica: è un vero e proprio modo di pensare, che permette di prendere decisioni più rapide, informate e strategiche.
Quando si usa la Business Intelligence?
Ogni volta che c’è bisogno di rispondere a domande come:
Quali sono i prodotti più redditizi? Dove stiamo perdendo margini? Come sta evolvendo il comportamento dei clienti?
In pratica, la BI consente di monitorare l’andamento aziendale in tempo reale, individuare trend, anticipare problemi e cogliere opportunità. Ma per funzionare davvero, deve essere semplice, accessibile e integrata nei processi quotidiani.
Quindi, per ricapitolare, gli strumenti di Business Intelligence aiutano a:
- visualizzare cruscotti decisionali personalizzati;
- calcolare in tempo reale indicatori come marginalità per commessa, tasso di conversione, tempi medi di evasione;
- monitorare l’andamento aziendale in modo dinamico.
Strategia vincente: costruire KPI semplici, visibili e condivisi, evitando overload informativo.
CRM: dai clienti ai comportamenti.
Conoscere i propri clienti non significa solo avere i loro dati anagrafici o lo storico degli ordini. Significa capire come si comportano, cosa cercano, cosa li fa tornare. Il valore non sta solo nel vendere, ma nel costruire relazioni durature e personalizzate.
Il CRM (Customer Relationship Management) è lo strumento che permette di fare proprio questo: trasformare ogni interazione in un’opportunità di conoscenza e fidelizzazione. Non è più solo un database di contatti, ma un vero e proprio motore relazionale, che guida marketing e vendite verso azioni più mirate, basate sui dati.
Il CRM non serve solo per “gestire contatti”:
- aiuta a capire meglio i clienti, anticiparne i bisogni;
- supporta il marketing e la forza vendita nel creare relazioni continue e basate sui dati;
- può diventare un vero acceleratore della fidelizzazione.
Strategia vincente: integrare il CRM con l’ERP per ottenere una vista unica e continua sul cliente, dal preventivo alla fattura.
AI: utile se guidata, pericolosa se improvvisata.
L’intelligenza artificiale è uno degli strumenti più potenti a disposizione delle aziende. Ma come ogni strumento potente, va usata con consapevolezza. Non basta “attivare un algoritmo” per diventare predittivi: serve una base dati solida, una strategia chiara e obiettivi ben definiti.
Quando ben progettata, l’AI può anticipare la domanda, ottimizzare i processi, suggerire azioni commerciali e individuare anomalie prima che diventino problemi. Ma se alimentata con dati incoerenti, incompleti o non aggiornati, rischia di generare decisioni sbagliate e dannose.
E, anche con i dati giusti, ricordiamo che l’Intelligenza Artificiale non è infallibile: lo abbiamo dimostrato nel nostro evento “L’azienda predittiva” tenutosi lo scorso 12 giugno.
I rischi dell’uso superficiale dei dati
L’adozione di strumenti avanzati, se non accompagnata da una strategia chiara, può rivelarsi controproducente. In assenza di una visione d’insieme, le decisioni rischiano di basarsi su indicatori fuorvianti, costruiti su dati incompleti o mal interpretati. I software, se non integrati tra loro, finiscono per creare ridondanze e silos informativi che ostacolano la collaborazione e rallentano i processi.
A tutto questo si aggiungono i rischi legati alla sicurezza e alla conformità normativa: una gestione superficiale dei dati può esporre l’azienda a violazioni del GDPR, con conseguenze legali e danni reputazionali difficili da recuperare. E poi c’è il rischio, forse meno visibile ma altrettanto insidioso, di diventare dipendenti da strumenti che non comunicano tra loro, generando più confusione che valore.
Diventare un’azienda predittiva non significa semplicemente adottare nuove tecnologie, ma fare ordine, creare connessioni e costruire un ecosistema coerente, dove ogni dato ha un senso e ogni strumento lavora in sinergia con gli altri.
Vuoi approfondire?
Tutti questi temi sono stati al centro del nostro evento
“L’Azienda Predittiva: prendere decisioni con i dati giusti”, organizzato lo scorso 12 giugno da Joker, in collaborazione con Zucchetti.
Nella cornice unica de LaCattedrale di Somma Lombardo, abbiamo affrontato con imprenditori, manager e professionisti i nodi fondamentali del dato aziendale e costruito insieme una mappa per orientarsi nella trasformazione digitale.
Abbiamo raccolto una sintesi dei contenuti in un documento scaricabile:
👉Scarica le slide dell’evento
GRAZIE
Un ringraziamento speciale a tutti i partecipanti, numerosi e coinvolti, e ai nostri relatori speciali Roberto Zoppi (BI e Analytics Specialist di Zucchetti), Gian Paolo Cova Caiazzo (CEO di Joker) e Luca Tomaiuolo (Project Manager di Joker) per i loro contenuti di alto valore: vi lasciamo qui sotto alcuni scatti.
Seguiteci sui nostri canali social (FB, Linkedin e IG) per non perdere nessun aggiornamento.